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A Papa Francé, daje!

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In queste settimane è stato sollevato un bel discorso da Papa Francesco, quello sui figli. 

Nonostante sicuramente la maggior parte di voi lo abbia già sentito e risentito, che sia in un breve video o in un breve post non ha importanza, ha fatto il giro del web, e ci tengo a scriverlo nuovamente qua di seguito: 

“Tante coppie non hanno figli perché non vogliono, o ne hanno uno e non di più, ma hanno due bei cani e due gatti che occupano il posto dei figli. Questo rinnegare la maternità e la paternità ci diminuisce, ci toglie umanità. 

Così la civiltà diviene più vecchia e senza umanità, perché si perde la ricchezza della paternità e della maternità e soffre la patria, che non ha figli, e come diceva uno un po’ umoristicamente: ‘E adesso chi pagherà le tasse per la mia pensione se non ci sono dei figli?’ Rideva, ma è la verità. Chi si farà carico di me? 

La paternità e la maternità sono la pienezza della vita di una persona.

Pensate ad avere figli, a dare la vita, perché saranno loro che vi chiuderanno gli occhi. E anche se non potete avere figli pensate all’adozione.

È un rischio sì, avere figli è sempre un rischio, sia naturale sia d’adozione, ma è più rischioso non averne. A un uomo e a una donna che non sviluppano la paternità e la maternità manca qualcosa, qualcosa di principale importanza. Auspico che le istituzioni siano sempre pronte ad aiutare in questo senso nell’adozione, vigilando con serietà ma anche semplificando l’iter necessario perché possa realizzarsi il sogno di tanti piccoli che hanno bisogno di una famiglia e di tanti sposi che desiderano donarsi nell’amore.”

 

In questo frangente c’è tanto da dire. 

Mia mamma mi ha sempre mostrato quanto fosse stato bello avere figli, la sola cosa che rifarebbe altre cento volte, ma mi ha sempre mostrato solo in parte cosa ci fosse dietro a questo, tra difficoltà, diversità, sbagli.  Un figlio andrebbe cresciuto da una persona mentalmente, economicamente e fisicamente stabile e si sa che questo, nella società odierna, è davvero molto difficile. 

Perché è difficile? 

Andiamo per gradi. 

Viviamo in una società malata da ogni punto di vista, che ci insegna a lavorare prima all’editing di un video e poi al risanamento di una relazione. Io non sono sicuramente una dottoressa, ma non credo che porti a qualcosa di buono.  Ovviamente questi sono solo esempi, perché esistono tantissime condizioni che possono portare a una situazione insana, come un matrimonio fatto apposta per l’adozione, ma infelice; delle violenze domestiche e così via. 

Quindi, in questo caso, meglio non avere figli e pensare prima al proprio benessere: se viaggiamo su una linea più sana, saremo in grado di far sbocciare qualsiasi tipo di fiore.  Parliamo di quel “economicamente”: io e il mio compagno stiamo cercando casa in affitto da anni, ormai. Siamo partiti da un prezzo, per vederci costretti a salire, anche se sappiamo già che sarà difficile far fronte a così tante spese, nonostante il nostro stipendio non sia dei più bassi. 

Questo ci porta ad avere, massimo, come dice il nostro Papa, dei gatti, ma perché evidentemente non possiamo permetterci altro; perché evidentemente i costi son troppo alti, gli affittuari non affittano più e uno si deve veder costretto a fare un mutuo per comprare casa, senza nessuna sicurezza; perché evidentemente per tutte le spese necessarie parte più di uno stipendio normale, e se non rimane nulla per noi, figurati per mantenere un bambino. 

E il nostro carissimo Papa direbbe, a questo punto: “E anche se non potete avere figli pensate all’adozione”, ma una persona single non può adottare, perché “deve avere un padre e una madre”; una famiglia arcobaleno deve dannarsi per riuscire ad adottare un figlio, che può farlo solo in 29 Paesi (quindi immaginate la spesa in questo caso), perché “deve avere un padre e una madre”; per non parlare del fatto che bisogna essere uniti in matrimonio e bisogna avere una vita insieme prematrimoniale di almeno tre anni, per poter adottare. 

Questo mi fa pensare che abbiamo cominciato, noi umani tutti, a creare dei limiti per amare, a creare delle barriere senza senso, senza buchi, senza luce. Ci siamo armati per far sì che queste barriere fossero più alte dell’Everest, ma a cosa?  Rispetto qualsiasi tipo di religione, perché sono le diversità a comporre ciò che più di umano abbiamo, ma non sostengo le ingiustizie e l’unica cosa che mi verrebbe da dire al nostro Papa sarebbe: 

 

“Smettete, voi tutti, politici e Chiesa, di mangiarci in testa, di volerci vedere annaspare in mezzo all’oblio, di portare queste case in guerra e noi, forse, penseremo di amare altri esseri umani.

Rendeteci le cose più semplici e più umane.

E se una coppia non se la sente di fare figli, perché evidentemente non è la sua vocazione, non è la sua volontà, smettete di farlo sembrare come se questo fosse l’unica meta a cui ambire nella vita, l’unico trofeo meritevole, l’unica cosa giusta da fare, perché non è così, non è mai stato così.  Le persone sono diverse, hanno voleri diversi, gusti sessuali diversi, sembianze diverse e questo nessun credo lo potrà mai cambiare.

Caro Papa, vuoi fare una cosa fatta per bene?

Accogli le diversità, sborsa soldi per le adozioni, per agevolare le pratiche, sciogli i nodi che sono alla base, senza rimproverare chi c’è al di sopra, che cerca solo di sopravvivere o di vivere a modo suo e evita di creare dei pregiudizi insensati: tutti fanno errori e per questo io ti perdono.”

 

Questo immagino di dire al nostro caro Papa, sensa se e senza ma, infatti non per niente sui social si è creata una polemica sui figli, su chi non ne può avere e su chi non ne vuole avere, perché siamo stati tutti figli, magari anche con più difficoltà in famiglia, tra matrimoni sbagliati, mancanza di soldi, mancanza di amore, quindi è come se ci avesse tirati in campo tutti, come se avesse colpito ciò che tutti siamo o eravamo: figli, appunto. 

Non veniteci a dire cosa dobbiamo fare o cosa siamo, cosa “realmente” vorremmo o cosa non vorremmo, perché sappiamo di essere persone, e questo basta a far rispettare il nostro volere più di ogni altra cosa. 

In altre circostanze chiederei al Papa cosa l’ha portato a dire cose simili, ma si sa che il colore verde va per la maggiore, in Italia, e non parlo della speranza. 

Un mio consiglio? 

Finché c’è rispetto reciproco, siate e fate ciò che più vi sentite di essere e fare, anche se proveranno sempre ad alzare la voce contro di voi, spesso ingiustamente.  Aprite la mente e ascoltate ciò che le persone hanno da dire, discutetene, per capire altri punti di vista, ma non cambiate mai per le persone che vi fanno sentire sbagliati. 

Mai. 

Manco per il Papa.  

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